(pubblicato su: http://www.abruzzo24ore.tv/news/Il-terremoto-in-prima-serata-e-il-contagocce-della-carita/17249.htm)
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Prima serata su Canale5, che - checché se ne dica - resta sempre l'ammiraglia del Cavaliere, del Leader, del Premier, del Presidente. Speciale Matrix "Amiche per l'Abruzzo", dove uno stuolo di balde cantanti ha raccolto un milione di euro. Aria di beneficenza per la città. Ringraziare e sorridere.
Domani in edicola ci sarà il dvd che riporta, proseguendone la beneficenza che lo motivò, il loro cncertone al San Siro di Milano. E' questo il motivo dello special, così tra video che celebrano il concerto e immagini della città, durante il dibattito, le cantanti ammettono rispettosamente che c'è molto da fare, in un pathos politicamente corretto, senza contestazione. Nessuno si stupisce del fatto che per un anno si sia gridato al miracolo della "ricostruzione esemplare".
Poi invece a un certo punto la matrona del gruppo si ribella: la Nannini chiede cupamente conto della manifestazione di dissenso aquilano e della censura fattane dai tg. Disobbedisce e guasta un pelo la serata di politica della carità (e di consacrazione di artiste) a cui oggi è toccato il turno di un nuovo spettacolo di beneficenza per L'Aquila; come quelli di "Porta a porta" durante l'emergenza, come le lotterie. Dopo le questue di Vespa, i "gratta e vinci", ora il concerto con DVD, e serata di gala.
Chiede conto la Nannini del perchè i tg hanno detto poco o per niente del fatto che la città è praticamente tutta in protesta, ma viene censurata dal conduttore; che invece richiama il solito messaggio di ottimismo di regime: i soldi ci sono e se non arrivano è per colpa del sindaco. Comunque il solito messaggio: lo Stato c'è, se non va è colpa vostra.
Molte belle canzoni. Si rischia che, dopo un altro grande prodigio nazionale come questo, se gli aquilani avranno ancora da ridire si riconfermeranno degli ingrati.
Domani speriamo che tutti compreranno un dvd di queste nostre nuove benefattrici per L'Aquila, così magari rifanno un pezzetto di portici per le "vasche" degli adolescenti. Ecco il contagocce della politica della carità che torna. Un vero spettacolo.
L'Aquila oggi - in un piovoso e freddo inizio d'estate un anno dopo il terremoto - è una città precaria, irregolare, frantumata, confusa.
Povera città. Disastrata da guarire, dove la necessità - ancora incompresa - di un’estetica della rifondazione confina con il timore di una preoccupante lungodegenza. Tra uno Stato votato al profitto e alla propaganda, e poteri locali assestati su clientelismo e incompetenza.
Povera L'Aquila, che, sotto il velo degli aiuti, si deve guardare da derive di profitto occultate tra le fauci di propaganda e censura; dove il dissenso al Governo viene sistematicamente marginalizzato e tacciato di ideologismo politico, mentre al suo operato viene data altissima visibilità in una narrazione trionfalistica che ha spesso raggiunto toni miracolistici.
Domani in edicola ci sarà il dvd che riporta, proseguendone la beneficenza che lo motivò, il loro cncertone al San Siro di Milano. E' questo il motivo dello special, così tra video che celebrano il concerto e immagini della città, durante il dibattito, le cantanti ammettono rispettosamente che c'è molto da fare, in un pathos politicamente corretto, senza contestazione. Nessuno si stupisce del fatto che per un anno si sia gridato al miracolo della "ricostruzione esemplare".
Poi invece a un certo punto la matrona del gruppo si ribella: la Nannini chiede cupamente conto della manifestazione di dissenso aquilano e della censura fattane dai tg. Disobbedisce e guasta un pelo la serata di politica della carità (e di consacrazione di artiste) a cui oggi è toccato il turno di un nuovo spettacolo di beneficenza per L'Aquila; come quelli di "Porta a porta" durante l'emergenza, come le lotterie. Dopo le questue di Vespa, i "gratta e vinci", ora il concerto con DVD, e serata di gala.
Chiede conto la Nannini del perchè i tg hanno detto poco o per niente del fatto che la città è praticamente tutta in protesta, ma viene censurata dal conduttore; che invece richiama il solito messaggio di ottimismo di regime: i soldi ci sono e se non arrivano è per colpa del sindaco. Comunque il solito messaggio: lo Stato c'è, se non va è colpa vostra.
Molte belle canzoni. Si rischia che, dopo un altro grande prodigio nazionale come questo, se gli aquilani avranno ancora da ridire si riconfermeranno degli ingrati.
Domani speriamo che tutti compreranno un dvd di queste nostre nuove benefattrici per L'Aquila, così magari rifanno un pezzetto di portici per le "vasche" degli adolescenti. Ecco il contagocce della politica della carità che torna. Un vero spettacolo.
L'Aquila oggi - in un piovoso e freddo inizio d'estate un anno dopo il terremoto - è una città precaria, irregolare, frantumata, confusa.
Povera città. Disastrata da guarire, dove la necessità - ancora incompresa - di un’estetica della rifondazione confina con il timore di una preoccupante lungodegenza. Tra uno Stato votato al profitto e alla propaganda, e poteri locali assestati su clientelismo e incompetenza.
Povera L'Aquila, che, sotto il velo degli aiuti, si deve guardare da derive di profitto occultate tra le fauci di propaganda e censura; dove il dissenso al Governo viene sistematicamente marginalizzato e tacciato di ideologismo politico, mentre al suo operato viene data altissima visibilità in una narrazione trionfalistica che ha spesso raggiunto toni miracolistici.
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